Una lenta agonia accompagna il fiume Sarno e le migliaia di persone che abitano un territorio che ormai coabita con un mostro silenzioso che produce dolore e morte. L’ennesima pioggia copiosa ha evidenziato lo stato di malessere che accompagna uno dei corsi d’acqua più inquinati del mondo. Un percorso di ventiquattro chilometri che attraversa decine di paesi da Solofra fino alla foce di Castellamare di Stabia.
Una volta era un fiume, oggi una cloaca a cielo aperto che trascina lungo il percorso rifiuti di ogni genere, materiali e liquidi che hanno infestato le terre di una consistente parte della Campania costretta a piangere quel fiume che anni addietro era utilizzato per la pesca e per irrigare i campi delle vicine campagne.
Oggi il Sarno compie danni materiali attraverso le esondazioni ma altri danni, più gravi e invisibili, sono generati dall’inquinamento che incide sulle coltivazioni, sulla pesca e su altri generi alimentari che finiscono sulle nostre tavole.
Gli sversamenti abusivi scoperti nel corso degli anni, le attività delle industrie conciarie dell’Irpinia e di quelle conserviere dell’agro nocerino hanno contribuito a rendere drammatica la condizione del fiume condotto alla morte anche dall’inciviltà dei singoli cittadini che continuano a riversare rifiuti.
La messa in funzione della griglia di contenimento, inaugurata nel 2007 ma resa operativa solo ad inizio novembre del 2018, ha generato un’isola di plastica con centinaia di tonnellate di plastica bloccate nel letto del fiume. Un disastro annunciato che contribuisce ad avvelenare una terra già martoriata dalla mano dell’uomo. Nel frattempo, la griglia di contenimento che ha bloccato tonnellate di plastica, è stata nuovamente rialzata permettendo così a rifiuti solidi, plastica e altro di finire nel nostro mare.
“Non si capisce per quale motivo la Regione ha ordinato di alzare la griglia nei pressi della foce del Sarno, per pochissimo tempo prima del nostro intervento, rischiando di vanificare gli sforzi fatti dal Comune di Castellammare in questi giorni – ha dichiarato il sindaco di Castellamare di Stabia Gaetano Cimmino – la griglia funziona, è stata ripristinata, e va abbassata ed utilizzata. Voglio ricordare a tutti che per la progettazione e la realizzazione di quella griglia sono stati spesi centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici. Che senso ha tutto ciò?”. Il fiume semina morte e dolore in questa vasta area della Campania. A chi giova tanta indifferenza?
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