l’Atletico San Valentino tessera il forte attaccante senegalese Amadou Toure

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San Valentino Torio – Ruggisce ancora il leone della Teranga Amadou Toure e questa volta lo farà dal primo minuto di gioco, infatti, la società Atletico San Valentino è riuscita ad ottenere l’ok per il
tesseramento con largo anticipo rispetto le attese degli anni precedenti. Merito di tutta la società che ci ha creduto, in primis del presidente Maurizio De Vivo ma anche dei dirigenti Giancarlo Baselice e Antonio Vastola che conoscono già da anni le qualità tecnico tattiche ma anche umane di questo giovanotto del Senegal e che ripuntando fortemente su di lui danno un segnale chiaro al prossimo campionato di terza categoria, l’Atletico San Valentino si è rinforzato per puntare alla vittoria finale del torneo. Amadou Toure nasce a Pikine (Senegal) nel lontano 86′, giunge in Italia da qualche anno e sceglie di vivere a Salerno, dove ci sono degli amici, la sua passione per il calcio è tale che non solo lo sogna ma lo gioca anche, tra i suoi compagni spesso si organizzano partite e tornei, il talento emerge tanto che alcuni amici, in particolare Omar Diaw, altro bravo attaccante che già aveva provato col San Valentino (senza riuscire ad ottenere l’ok per il tesseramento), lo segnalano a dirigenti della compagine giallorossa e così inizia il rapporto con la squadra dell’agro. Il primo anno viene tesserato insieme ad un’altra ragazzo senegalese, Thiendou Dia, gioca come centrocampista centrale ma si fa notare per la qualità del suo tocco e per la visione di gioco, infatti negli anni a seguire si rivelerà bravo anche come jolly d’attacco, predilige partire dagli esterni (destro o sinistro), bravo con entrambi i piedi, supera facilmente il diretto avversario con le sue serpentine e punta diretto la porta, facendo spesso male gli estremi difensori, è il classico spacca partite, ma non disdegna il ruolo di centravanti centrale. Nonostante le poche partite giocate, di solito si riusciva a tesserarlo sempre per il girone di ritorno, ha una media realizzativa  molto alta, parliamo di 8/9 gol fatti ogni anno, su circa dieci-undici partite giocate. Con la maglia del San Valentino fu memorabile il girone di ritorno in seconda categoria di quattro anni orsono, entrò con il San Valentino nei bassifondi della classifica e fu in grado di portarlo per mano alla salvezza, facendo tremare anche la capolista Real Rocca, per la gioia della società, dei tifosi e dell’allora mister Nicolandrea Vastola.  Nello scorso campionato per la prima volta veste la maglia dell’Atletico San Valentino, ma in realtà si tratta sempre degli stessi dirigenti-amici che lasciavano il San Valentino per costruire una nuova realtà calcistica in terza categoria. Ormai è diventato un sanvalentinese d’adozione, lavora anche a San Valentino dopo anni di peripezie come ambulante a Salerno, un solo rammarico, non averlo potuto ammirare con la maglia giallorossa del San Valentino in prima categoria, magari vincendo il campionato, ma la vita è strana e tutto può ancora succedere, per ora farà grande e porterà alla vittoria l’Atletico. Ad maiora leone d’Africa, un’altra storia di integrazione sembra andata a buon fine.

Sergio Velardo

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