Un bambino su tre non sa fare la capriola

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Un bambino su tre non sa fare la capriola, e ciò è dovuto al fatto che a scuola o si gioca a pallone, o si fanno “esercizi a caso”.

A sottolineare questa singolarità è la Società Italiana di Educazione Fisica: «Tanti, troppi insegnanti di “educazione fisica” nelle scuole (non tutti fortunatamente), INVECE DI INSEGNARE, danno un pallone in mano ai ragazzi per farli giocare, magari facendogli fare (spesso in assoluta autonomia) qualche esercizio a caso, ma non per questo bisogna arrendersi. Bisogna piuttosto migliorare l’offerta formativa, considerata l’importanza dell’educazione fisica per la crescita dei ragazzi».

L’argomento è stato, inoltre, affrontato da una docente della disciplina, che ha scritto una lettera pubblicata da Repubblica.it nella sezione “Invece Concita – il luogo delle vostre storie”.

L’insegnante risponde al ministro Luca Lotti sullo sport nei primi anni di scuola, mettendo in evidenza che alla scuola primaria non è previsto l’insegnamento di educazione fisica da parte di docenti aventi titolo (sono le maestre stesse a dover far svolgere l’ora di scienze motorie) e i piccoli alunni, quando va bene, svolgono attività fisica, guidati da soggetti deputati a farlo, solo tramite qualche progetto.

Già nel 1980, prosegue l’insegnante, si parlava di introdurre la disciplina nei programmi della scuola elementare, ma a tutt’oggi nulla di fatto, a meno che non si possa considerare valida l’ora impartita dalle maestre, che non hanno certo la competenza di chi ha studiato solo per insegnare Scienze motorie.

Ciò spiega, conclude la docente, perché “un alunno su tre non sa fare la capriola”: iniziano l’attività fisica a scuola solo alle medie.

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