Venerdì 17 novembre alle ore 19 presso l’Officina delle idee di Angri sarà presentato il libro Terro(m)nia di Gerardo Magliacano

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Venerdì 17 novembre alle ore 19 presso l’Officina delle idee di Angri sarà presentato il libro Terro(m)nia di Gerardo Magliacano.

Il protagonista della storia, salernitano di origine e di formazione, si trasferisce, una volta conseguita la laurea, nelle “fertili” terre del Nord, con la speranza di rifarsi una vita dignitosa. Ma dopo un decennio speso a creare ricchezze per il Nord, contribuendo ad ampliare il divario tra le due Italie, i morsi della coscienza lo riportano a rivalutare quella coatta condizione d’emigrato (che gli si era presentata nelle false spoglie di scelta), e a recuperare un rapporto con la sua terra che si stava lacerando. Inoltre, da alcuni incontri con delle sue vecchie conoscenze – la mela annurca, l’aglianico, un’alfasud targata SA, un album Panini del campionato 1986-87, i libri di Silone, il vinile “Terra mia” di Pino Daniele e altri amici – capisce che le sue radici trapiantate in quelle nordiche e gelide lande non daranno mai dei frutti, oltre a correre il rischio di inaridirsi. Comprende che “le radici spesso sono più forti dei rami: la terra protegge e nutre, il sole, il vento e la tempesta a volte non lasciano appigli”. Decide allora di tornare alla (sua) terra e riconciliarsi con essa, lottare per quella madre-terra che gli aveva dato la vita e accudito nella sua crescita. In fondo era in debito con Lei ed era ora di saldarlo. Sapeva che la sua era una terra generosa, rimasta umile e umana, e che ancora conservava un’anima, anche se in superficie puzzava di disfacimento e vestiva abiti di degrado. E voleva che il mondo lo sapesse, soprattutto quel Nord che invece in apparenza sfoggiava una mise signorile ed emanava fragranze mondate, mentre nel profondo covava un atarassico vuoto. Il protagonista-narratore della non-fiction nouvelle intraprende, quindi, un viaggio di ritorno alla (sua) terra con l’intento di fondare un movimento politico che, partendo dal Meridione, potesse dare una nuova vita e garantire un futuro all’Italia e alla vecchia e decadente Europa: la passionalità e la probità del Sud, oltre alla generosità della sua Terra, salveranno l’Occidente, da rendere l’Italia Magna e Felix.
“Cara Europa, SUD-Ora et labora!”

 

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