Dopo 80 giorni di chiusura riaprono al pubblico gli scavi di Pompei

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Dopo 80 giorni di chiusura, da oggi sono riaperti al pubblico gli scavi di Pompei. Cambia l’offerta ai visitatori che per il momento non possono accedere all’interno delle Domus chiuse o con un unico ingresso, ma possono passeggiare lungo le strade della città antica. È consentito l’accesso esclusivamente negli edifici più grandi come la Domus di Cornelio Rufo, una novità per i fruitori del Parco Archeologico, i cui lavori di ristrutturazione sono stati accelerati proprio in occasione della ripartenza. Il percorso è prestabilito e l’ingresso nel sito è consentito soltanto a 40 persone ogni 15 minuti. Il biglietto ha un costo di 5 euro ed è acquistabile esclusivamente on-line sul sito www.ticketone.it.

Il parco resterà aperto dal martedi’ alla domenica dalle 9 alle 19 (lunedi giornata di chiusura).  I visitatori al loro arrivo sono sottoposti alla misurazione della temperatura mediante termoscanner e devono  indossare la mascherina obbligatoriamente anche durante tutta la presenza nel sito, oltre a rispettare la distanza fisica di 1 metro all’aperto e 1,50 al chiuso.

Lungo il percorso segnaletiche sulla normativa e dispenser di gel igienizzante. L’ingresso unico è quello di piazza Anfiteatro, con possibilità di uscita, attraverso il tempio di Venere, da Piazza Esedra o da Porta Marina. La visita si sviluppa lungo un percorso a senso unico. É possibile passeggiare all’interno dell’Anfiteatro, nel giardino della Palestra grande e nei Praedia di Giulia Felice, ma anche attraversare la necropoli di Porta Nocera, l’Orto dei fuggiaschi, fino ad arrivare al quartiere dei teatri e al Foro triangolare. Da via dell’Abbondanza è possibile raggiungere il Foro con tutti i suoi edifici pubblici e religiosi, visitare lo spazio esterno delle Terme Stabiane o risalire via Stabiana fino a via del Vesuvio dove ammirare la casa di Leda e il cigno, la domus gli Amorini Dorati e le Terme centrali.

Intanto il direttore Massimo Osanna annuncia che dal 9 giugno partirà una seconda fase, con due itinerari e l’apertura di ulteriori domus.

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