L’Italia è fatta di osterie: il 22 settembre è tornato l’appuntamento annuale con la Guida alle Osterie d’Italia, selezionate ed edita da Slow Food. Giunta ormai alla 28esima edizione, la Guida premia i migliori locali sparsi in tutte le regioni d’Italia; quei locali che prediligono la genuinità dei piatti, l’autenticità del territorio e la difesa delle tradizioni, il tutto coniugato ad una esecuzione e un servizio che le rendono meritevoli di visita. Anche il costo del piacere, in questo caso, conta molto: in molte di esse, il costo del menu non supera i 35 euro.
Anche quest’anno, la Campania non si piazza affatto male: sono state 22 le Osterie menzionate nella Guida, con una prevalenza in Irpinia e nel Beneventano. L’Agro-Nocerino Sarnese si difende benissimo, però, con due eccellenze territoriali molto conosciute e che hanno meritato il posto nella Guida.
Si tratta di Famiglia Principe 1968, a Nocera Superiore e della Trattoria ‘O Romano, di Sarno. Due realtà decisamente apprezzate dalle persone del posto ed anche da lungimiranti gastronomi che, da molto tempo, ne fanno meta dei loro pellegrinaggi enogastronomici.
Famiglia Principe dal 1968 è, come dice il nome, capitanata dal mitico Lorenzo Principe: insieme alle brigata di cucina e di sala, sono irresistibili. Con l’annessa pizzeria e friggitoria (assolutamente degna di nota), formato un polo del gusto appena un passo prima della Costiera Amalfitana.
Qui la cucina proposta è quella di terra, dell’Agro: il pomodoro, le verdure ed alcuni tipi di carne la fanno da padrone. Gli antipasti sono golosi, come i taglieri di formaggi e salumi accompagnati da marmellate artigianali del posto; Indimenticabile lo scarpariello, particolarmente saporito. Qualche ripresa di piatti antichi, come le lagane e ceci proposte di tanto in tanto nel menu. Una buona carta dei vini, con qualche incursione di biologico, completa un’offerta proposta da gentilissimo personale di sala. Se non lo conoscete, andateci: diventerà presto il vostro luogo del cuore.
‘O Romano, guidato dallo chef Gaetano Cerrato e famiglia, è la roccaforte di due specialità che non si trovano spesso in giro (o perlomeno, non si trovano così fatte bene): il baccalà e la braciola di capra.
Situato in una viuzza del centro storico di Sarno, il locale è molto bello, in un palazzo storico. In un angolo, presente un piccolo pozzo con acqua corrente.
La parte ittica del menu è rappresentato dal baccalà arrecanato e dallo stocco all’insalata, eseguiti così bene da richiamare intenditori da tutta la regione; qui, trovate anche i famosi jammarielli ‘e ciumm, i gamberetti di fiume: pescati in quantità esigue, ‘O Romano li propone sotto forma di frittatina. Per quanto riguarda la carne, come già detto, è la capra a farla da padrone: prima molto diffusa soprattutto a Sarno (a causa dei colli molto scoscesi, dove solo le capre riuscivano a salire), ora è in netta diminuzione. Gaetano Cerrato propone nel suo menu il ragù di capra e braciola di capra al ragù.
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