L’estate è appena terminata: settembre si è portato via con sé gli ultimi strascichi di caldo. In compenso, però, ci ha lasciato gli scaffali pieni di conserve, nella fattispecie, di conserve di pomodoro.
Il fil rouge (rosso… pomodoro, potremmo dire!) che lega la nostra terra ed il pomodoro si perde nella notte dei tempi: merito dei terreni fertili, dice qualcuno, grazie alle continue eruzioni del Vesuvio che hanno spinto fin qui cenere e lapilli ricchi di sali minerali e ferro; secondo altri, merito delle acque ricche del fiume Sarno e di altri rivi circostanti, che irrigavano abbondantemente gli appezzamenti di terra dei contadini; e ancora, secondo altre voci, sono le abilità e le conoscenze dei contadini tramandate di generazione in generazione.
Ammettiamolo: è abbastanza difficile che si trovi il tempo, in questo mondo così caotico e veloce, di fermarsi per un giorno e riportare in auge il rito delle conserve casalinghe.
Difficile, però, dimenticarne il rito: ci si alzava alle prime luci dell’alba per riempire quelle bottiglie, quei barattoli, tutti insieme. E ancora, si attendeva pazientemente la bollitura accanto a questi paioli magici, consci di aver aggiunto al pomodoro solo sale e basilico, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
E le conserve, quando le aprivi durante l’inverno per consolarti con uno spaghetto che sapeva di buono, con una sola zaffata ti riportavano all’estate, al fresco, ai campi di pomodori maturi.
Dopo l’industrializzazione selvaggia degli scorsi anni, c’è un buon ritorno alla tradizione che, ad onor del vero, nella nostra terra non si è mai persa. Diverse piccole realtà aziendali, cooperative, cercano ogni giorno di portare avanti il pomodoro nella sua integrità ed identità. Questo li porta, inevitabilmente, a scontrarsi con i prezzi più competitivi dei prodotti industriali. Ma c’è da dire che una buona parte dei consumatori privati, e soprattutto dei Maestri pizzaioli e degli chef della cucina locale ed italiana, hanno riscoperto il valore di un pomodoro coltivato e lavorato in maniera tradizionale.
Sul nostro territorio sono presenti alcune delle eccellenze mondiali. Ne presentiamo alcune.
DANIcoop
DANIcoop è sugli scaffali di tutto il mondo con il marchio Gustarosso: organizzata in forma di cooperativa formata da oltre 100 agricoltori, fa molto rumore nel mondo del food. Tra i primi a rivoluzionare il mondo della conserva di pomodoro, riportando l’accento sulla tradizione anzichè sull’industria, è apprezzata dai grandi Maestri Pizzaioli che fanno un vanto dell’utilizzo delle loro conserve. Con i suoi prodotti, offre una panoramica completa delle biodiversità dell’Agro-Nocerino Sarnese, spaziando dal pomodoro San Marzano (core business della cooperativa, con più di 30 agricoltori dedicati esclusivamente a questo tipo di coltivazione), fino alle conserve di ortaggi in latta con soli acqua e sale. Presente anche uno shop a km0 premiato dal Gambero Rosso come uno dei migliori della Campania. Di prossima apertura, la GustarossoAcademy, una scuola di cucina.
DANIcoop – Società Cooperativa Agricola – Via Ingegno 32, Sarno (SA)
Casa Marrazzo
La storia di Carmine Marrazzo e della sua famiglia, nel mondo dei pomodori, inizia nel lontano 1936: da allora, tutta la famiglia e gli agricoltori coinvolti sono impegnati nella coltivazione del Pomodoro San Marzano. Si preferisce, qui, l’autentica conserva in vetro di Pomodoro San Marzano. Carmine ha trasmesso le sue conoscenze ai figli, subentrati alla guida di una realtà che è diventato mano a mano un punto di riferimento per la zona e non solo. Avere le conserve Marrazzo nel proprio menu oppure nelle proprie case è davvero un motivo di vanto.
Conserve Alimentari Marrazzo Carmine – Via Ammaturo, Pagani (SA).
I sapori di Corbara
Il pomodorino di Corbara è l’eccellenza vulcanica dei nostri Monti: I sapori di Corbara si presenta come un’azienda giovane, che propone una linea completa delle nostre eccellenze rosse territoriali. Le zone di coltivazione sono sui Monti Lattari, con un microclima unico al mondo. Anche qui, coltivazione e lavorazione prevalentemente a mano, riducendo al minimo l’utilizzo di macchinari. L’offerta è concentrata, ovviamente, sul Corbarino: ma non mancano conserve di piennolo rosso e giallo, San Marzano, diversi tipi di ortaggi e frutta.
I sapori di Corbara – Via De Vito, Corbara (SA)
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