La sera del 10 giugno 1981 a Vermicino, una piccola frazione di campagna vicino a Frascati, il piccolo Alfredino Rampi cadde in un pozzo artesiano profondo 80mt da cui fu estratto 3 giorni dopo. Una vicenda che tenne l’Italia con il fiato sospeso, per il piccolo non ci fu nulla da fare, perse la vita all’interno del pozzo nonostante i tentativi di trarlo in salvo, tra i vari tentativi nella notte tra il 12 e il 13 giugno ci fu quello del signor Angelo Licheri che non esitò a scendere lungo il pozzo stretto anche 28 cm in alcuni punti, ci provò con tutte le sue forze, ma fu inutile.
Sono trascorsi 39 anni e molti ricordano ancora quel tragico episodio. Nelle operazioni di soccorso al piccolo Alfredo mancarono organizzazione e coordinamento, la zona intorno al pozzo non fu mai transennata e chiunque poteva affacciarsi e guardare dentro. Troppi errori e troppe mancanze che probabilmente portarono alla morte del piccolo Alfredo. Errori di cui la mamma del bambino parlò al Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Proprio dopo questa vicenda fu promossa la nascita della Protezione Civile, che fino ad allora era stato un corpo presente solo sulla carta ma mai attuato.
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