A colloquio con Francesco Giuseppe Palumbo, da marzo scorso nuovo presidente dei Giovani Imprenditori Campani per il triennio 2017-2020.
«Fortunatamente il discorso delle start-up è un mare aperto – esordisce Palumbo- ed anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha rafforzato la propria attenzione sulle nuove misure al Sud, presentate di recente a Castel dell’Ovo a Napoli. La sfida è avere il coraggio di restare nel proprio territorio d’origine ad investire, facendo leva anche sulle agevolazioni offerte, in un’attività piuttosto che emigrare. Sta cambiando la mentalità imprenditoriale nelle giovani generazioni, che alle fughe all’estero preferiscono sviluppare qui le proprie idee che, se in porto, arrecano anche maggiore soddisfazione».
Qualche dato…
«La Campania per la prima volta dal 2007 ad oggi ha aumentato il proprio Pil del 2,5%. È un dato estremamente confortante, soprattutto se rapportato a regioni come Lombardia e Piemonte che non hanno avuto lo stesso incremento, inoltre la nostra regione è terza per numero di nuovi imprenditori, anche se resta elevato il tasso di mortalità di attività nel primo triennio. Proprio queste due facce della medaglia ci spingono ad essere vigili e ad affiancare e supportare, ciascuno secondo le proprie competenze, i giovani che vogliono fare impresa».
Quali sono i settori più gettonati?
«I servizi alle imprese, perché di più facile attuazione e perché richiedono meno investimenti. Scontiamo invece un gap nella richiesta di aprire nuove attività legate a territorio, comunicazione ed enogastronomia, settori in cui ci sarebbe bisogno di un maggiore ventaglio di offerta».
In conclusione, c’è un filone a cui i Giovani Imprenditori Campani si stanno dedicando particolarmente?
«L’alternanza scuola-lavoro, un ottimo strumento per far comprendere al giovane studente la cultura d’imprese e i suoi sbocchi».
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