Pompei: turista sale sul tetto delle Terme Centrali per un selfie

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Sta facendo il giro del mondo tra polemiche e sconcerto la foto della “turista” salita sul  tetto delle Terme Centrali di Pompei per scattare una foto, un selfie unico e panoramico dell’antica città romana.

A pubblicare su Facebook la foto della ragazza (risalente presumibilmente alla fine di luglio, ma pubblicata a Ferragosto) , è stato l’architetto Antonio Irlando, presidente dell’Osservatorio del Patrimonio Culturale.

Un gesto incivile che ha messo a rischio la propria sicurezza e quella degli altri, e che poteva danneggiare irrimediabilmente un bene archeologico.

Un atto gravissimo e sconsiderato quello messo in essere dall’ignota visitatrice degli Scavi di Pompei.

Il Parco Archeologico, dopo aver verificato e confermato che l’accesso al tetto delle Terme Centrali è interdetto al pubblico con adeguata segnalazione, ha poi reso noto di aver provveduto ad avviare una indagine, con l’aiuto delle forze dell’ordine, per individuare la responsabile.

In una nota ufficiale il Parco Archeologico fa sapere: «In seguito all’irresponsabile gesto della giovane turista salita sul tetto delle Terme Centrali di Pompei per scattare alcune foto personali, immortalata da un visitatore e riportata da alcuni giornali e social-web, la Direzione del Parco Archeologico di Pompei, nello stigmatizzare l’atto incivile e pericoloso per la stessa persona e per la tutela del monumento, sottolinea che l’accesso alla coperture delle Terme è interdetto al pubblico con adeguata segnalazione, come avviene in tutti gli spazi archeologici chiusi al pubblico e secondo il Regolamento degli Scavi presente agli ingressi del Parco».

«Questo atto deplorevole – continua la nota – invita ancor di più a rispettare le norme generali di visita al sito e il giusto distanziamento anti-Covid, anche in virtù delle ultime indicazioni governative».

«Anche in questo caso – conclude la nota – la Direzione del Parco avvia un’indagine, in collaborazione con le Autorità competenti, affinché si possa individuare la protagonista dell’atto, attraverso ogni mezzo a disposizione e per assicurare, il più possibile, il pieno rispetto del patrimonio archeologico di Pompei da abusi di questo genere».

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